Un mondo soffocato dalle informazioni. Video interattivi, immagini e testi che appaiono e scompaiono di continuo per fornire indicazioni (“scendi a questa fermata”) o per aggiornare sullo stato della carta fedeltà al supermercato (con una figura femminile o maschile a seconda che si sia uomo o donna), o per richiamarti alla puntualità sul lavoro.
È il mondo visto attraverso un visore di realtà aumentata. O meglio, la “iperrealtà” – per usare un termine fatto proprio dal filosofo francese Jean Baudrillard per indicare il prevalere dell’immagine sul mondo reale – ripreso da Keiichi Matsuda nel suo cortometraggio Hyper-reality , presentato nei giorni scorsi al Politecnico di Milano da “Meet the media guru” nel corso della manifestazione “MiArch”.
Un mondo soffocato dalle informazioni. Video interattivi, immagini e testi che appaiono e scompaiono di continuo per fornire indicazioni (“scendi a questa fermata”) o per aggiornare sullo stato della carta fedeltà al supermercato (con una figura femminile o maschile a seconda che si sia uomo o donna), o per richiamarti alla puntualità sul lavoro.
È il mondo visto attraverso un visore di realtà aumentata. O meglio, la “iperrealtà” – per usare un termine fatto proprio dal filosofo francese Jean Baudrillard per indicare il prevalere dell’immagine sul mondo reale – ripreso da Keiichi Matsuda nel suo cortometraggio Hyper-reality , presentato nei giorni scorsi al Politecnico di Milano da “Meet the media guru” nel corso della manifestazione “MiArch”.