La svolta Usa. Una causa perché i social rispondano dei contenuti

29 Ott 2023 - Tag: , , , ,

La svolta Usa. Una causa perché i social rispondano dei contenuti
Immagine di coffeebeanworks da pixabay

Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, dove 41 Stati hanno intentato una causa legale contro Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è il segnale di un cambiamento radicale nel modo di considerare i social media. L’azienda di Mark Zuckerberg è accusata di aver utilizzato consapevolmente tecniche manipolative per agganciare e trattenere l’attenzione dei minori e di aver violato la legge sulla tutela della privacy dei minori.

L’iniziativa giudiziaria arriva in un periodo di acceso dibattito sul ruolo dei social media, con leggi e proposte normative che si susseguono negli Stati Uniti e in Europa, mentre oltreoceano un’istruttoria analoga a quella contro Meta è in corso a carico di TikTok. Ciò che accomuna tutti questi provvedimenti nelle aule giudiziarie e parlamentari è il tentativo di introdurre un principio che non a caso è sempre stato drasticamente rifiutato dalle aziende che gestiscono tali servizi, ovvero una più ampia responsabilità sui contenuti che circolano nelle proprie infrastrutture.

Continua a leggere su Avvenire.it

 

 

Tag: , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La svolta Usa. Una causa perché i social rispondano dei contenuti
Immagine di coffeebeanworks da pixabay

Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, dove 41 Stati hanno intentato una causa legale contro Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è il segnale di un cambiamento radicale nel modo di considerare i social media. L’azienda di Mark Zuckerberg è accusata di aver utilizzato consapevolmente tecniche manipolative per agganciare e trattenere l’attenzione dei minori e di aver violato la legge sulla tutela della privacy dei minori.

L’iniziativa giudiziaria arriva in un periodo di acceso dibattito sul ruolo dei social media, con leggi e proposte normative che si susseguono negli Stati Uniti e in Europa, mentre oltreoceano un’istruttoria analoga a quella contro Meta è in corso a carico di TikTok. Ciò che accomuna tutti questi provvedimenti nelle aule giudiziarie e parlamentari è il tentativo di introdurre un principio che non a caso è sempre stato drasticamente rifiutato dalle aziende che gestiscono tali servizi, ovvero una più ampia responsabilità sui contenuti che circolano nelle proprie infrastrutture.

Continua a leggere su Avvenire.it

 

 

Tag: , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *