Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, dove 41 Stati hanno intentato una causa legale contro Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è il segnale di un cambiamento radicale nel modo di considerare i social media. L’azienda di Mark Zuckerberg è accusata di aver utilizzato consapevolmente tecniche manipolative per agganciare e trattenere l’attenzione dei minori e di aver violato la legge sulla tutela della privacy dei minori.
L’iniziativa giudiziaria arriva in un periodo di acceso dibattito sul ruolo dei social media, con leggi e proposte normative che si susseguono negli Stati Uniti e in Europa, mentre oltreoceano un’istruttoria analoga a quella contro Meta è in corso a carico di TikTok. Ciò che accomuna tutti questi provvedimenti nelle aule giudiziarie e parlamentari è il tentativo di introdurre un principio che non a caso è sempre stato drasticamente rifiutato dalle aziende che gestiscono tali servizi, ovvero una più ampia responsabilità sui contenuti che circolano nelle proprie infrastrutture.
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