Lettura digitale o cartacea?

9 Lug 2022 -

Lettura digitale o cartacea?

Quanto influisce sull’apprendimento il mezzo che si utilizza per leggere? Se lo chiede la linguista americana Naomi Susan Baron (nella foto) in un libro pubblicato di recente da Raffaello Cortina Editore, “Come leggere. Carta, schermo o audio?”. La risposta è tutt’altro che semplice e non esistono soluzioni predefinite. Uno dei pregi del libro è proprio quello di non partire dall’assunto che la carta sia sempre la soluzione migliore, ma d’invitarci piuttosto a chiederci quali sono le motivazioni che ci spingono a leggere un certo testo. Soltanto a partire da quelle si potrà arrivare a definire quale può essere il supporto migliore.

Se leggiamo soltanto per intrattenimento, per distrarci e rilassarci, può andare bene anche l’ascolto di un audiolibro, o in generale qualsiasi mezzo in grado di farci sentire immersi nella storia che ci viene raccontata. Ma se invece leggiamo per imparare, allora è fondamentale avere strumenti per verificare che i punti principali del testo siano memorizzati. L’autrice fornisce le più recenti e autorevoli ricerche nel settore con l’intento di offrire a insegnanti, educatori e genitori le riflessioni necessarie a operare delle scelte corrette, a seconda anche dei vari gradi d’istruzione. Se la carta offre indubbi vantaggi quando si tratta di concentrarsi e di seguire con attenzione una successione lineare, che sia un romanzo o un saggio, in alcune situazioni può risultare più efficace l’utilizzo di un ebook, che, se ben strutturato con attività multimediali, può favorire in alcuni bambini la nascita di un interesse per la lettura.

Con gli audiolibri è vera lettura?

Discorso analogo per quanto riguarda gli audiolibri: ascoltare può aiutare a mantenere un ritmo nella lettura e, in combinazione con un testo scritto, può favorire una migliore comprensione. Del resto, avverte Naomi Susan Baron, l’evoluzione verso il digitale è ormai avviata: negli Stati Uniti procede in modo molto più rapido che da noi, i libri scolastici cartacei sono un’autentica rarità, soppiantati da quelli elettronici, per motivi prevalentemente economici. E proprio questo è il punto su cui l’autrice invita a prestare la maggiore attenzione: ogni mezzo può avere i suoi vantaggi, ma la decisione va presa sulla base delle evidenze scientifiche (che oggi ci sono, come dimostra la ricca bibliografia del volume) e non della semplice spinta al risparmio.

Un altro aspetto su cui Baron invita a soffermarsi è come motivare gli studenti alla lettura. Appurato che in molti casi gli universitari non leggono ciò che viene loro assegnato, è sempre più frequente che i testi scritti vengano sostituiti da brani video o audio. Niente di male, sostiene l’autrice, basta che non si tratti semplicemente di una strategia per tenere desta l’attenzione, ma che attraverso l’ascolto o la visione si arrivi a un vero apprendimento. Come poterlo verificare? Utilizzando strumenti (ancora non molto diffusi) per fare annotazioni sui video, riascoltare brani, o riprendere quanto visto in discussioni di gruppo. In una parola adottare delle strategie efficaci, proprio come si fa con la lettura tradizionale (l’autrice suggerisce di rileggere, ornare indietro e ricapitolare quanto si è letto, prima di procedere).

L’invito poi è a non trascurare la lettura di libri cartacei per puro piacere, oggi sempre più rara perché il tempo libero è in gran parte risucchiato dall’utilizzo dei social media. Ma, da sempre, leggere è uno dei modi migliori che abbiamo per staccarci dai problemi quotidiani e rilassarci. Come scriveva Emily Dickinson, citata dall’autrice, “Nessun vascello c’è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane”.

Originariamento pubblicato su Puntofamiglia


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lettura digitale o cartacea?

Quanto influisce sull’apprendimento il mezzo che si utilizza per leggere? Se lo chiede la linguista americana Naomi Susan Baron (nella foto) in un libro pubblicato di recente da Raffaello Cortina Editore, “Come leggere. Carta, schermo o audio?”. La risposta è tutt’altro che semplice e non esistono soluzioni predefinite. Uno dei pregi del libro è proprio quello di non partire dall’assunto che la carta sia sempre la soluzione migliore, ma d’invitarci piuttosto a chiederci quali sono le motivazioni che ci spingono a leggere un certo testo. Soltanto a partire da quelle si potrà arrivare a definire quale può essere il supporto migliore.

Se leggiamo soltanto per intrattenimento, per distrarci e rilassarci, può andare bene anche l’ascolto di un audiolibro, o in generale qualsiasi mezzo in grado di farci sentire immersi nella storia che ci viene raccontata. Ma se invece leggiamo per imparare, allora è fondamentale avere strumenti per verificare che i punti principali del testo siano memorizzati. L’autrice fornisce le più recenti e autorevoli ricerche nel settore con l’intento di offrire a insegnanti, educatori e genitori le riflessioni necessarie a operare delle scelte corrette, a seconda anche dei vari gradi d’istruzione. Se la carta offre indubbi vantaggi quando si tratta di concentrarsi e di seguire con attenzione una successione lineare, che sia un romanzo o un saggio, in alcune situazioni può risultare più efficace l’utilizzo di un ebook, che, se ben strutturato con attività multimediali, può favorire in alcuni bambini la nascita di un interesse per la lettura.

Con gli audiolibri è vera lettura?

Discorso analogo per quanto riguarda gli audiolibri: ascoltare può aiutare a mantenere un ritmo nella lettura e, in combinazione con un testo scritto, può favorire una migliore comprensione. Del resto, avverte Naomi Susan Baron, l’evoluzione verso il digitale è ormai avviata: negli Stati Uniti procede in modo molto più rapido che da noi, i libri scolastici cartacei sono un’autentica rarità, soppiantati da quelli elettronici, per motivi prevalentemente economici. E proprio questo è il punto su cui l’autrice invita a prestare la maggiore attenzione: ogni mezzo può avere i suoi vantaggi, ma la decisione va presa sulla base delle evidenze scientifiche (che oggi ci sono, come dimostra la ricca bibliografia del volume) e non della semplice spinta al risparmio.

Un altro aspetto su cui Baron invita a soffermarsi è come motivare gli studenti alla lettura. Appurato che in molti casi gli universitari non leggono ciò che viene loro assegnato, è sempre più frequente che i testi scritti vengano sostituiti da brani video o audio. Niente di male, sostiene l’autrice, basta che non si tratti semplicemente di una strategia per tenere desta l’attenzione, ma che attraverso l’ascolto o la visione si arrivi a un vero apprendimento. Come poterlo verificare? Utilizzando strumenti (ancora non molto diffusi) per fare annotazioni sui video, riascoltare brani, o riprendere quanto visto in discussioni di gruppo. In una parola adottare delle strategie efficaci, proprio come si fa con la lettura tradizionale (l’autrice suggerisce di rileggere, ornare indietro e ricapitolare quanto si è letto, prima di procedere).

L’invito poi è a non trascurare la lettura di libri cartacei per puro piacere, oggi sempre più rara perché il tempo libero è in gran parte risucchiato dall’utilizzo dei social media. Ma, da sempre, leggere è uno dei modi migliori che abbiamo per staccarci dai problemi quotidiani e rilassarci. Come scriveva Emily Dickinson, citata dall’autrice, “Nessun vascello c’è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane”.

Originariamento pubblicato su Puntofamiglia


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *