“Mamma, devo assolutamente vedere Tredici. Lo stanno guardando tutte le mie compagne!”.
La richiesta ti arriva da tua figlia di dodici anni: cosa fai? Non hai mai sentito parlare di questa serie tv, o forse sì, ma non hai ben presente di cosa parli. Insomma, buio pesto, ma una risposta va data, da mamma. Pensi che sia un innocuo prodotto per teenagers – visto il titolo – che tratta di piccole vicende amorose e di amicizia tipiche delle ragazzine di quell’età. Quindi sei propensa a dare l’autorizzazione, senza farti raccontare di cosa parla. Ma il dubbio resta: e se invece ci fosse altro che non so? Chiedi alla figlia, ma anche lei non è di grande aiuto: “Parla di liceali americani…”.
Allora cerchi in Rete e t’imbatti subito in una notizia dalla Nuova Zelanda, dove Tredici è stata vietata ai minori di 18 anni, e per i più giovani c’è l’indicazione di vederla solo se con un adulto, comunque raccomandando di non guardarne più di un episodio alla volta per la particolare intensità emotiva. Leggi meglio, e scopri che il tema della serie che le dodicenni stanno guardando compattamente (e non solo loro, sotto i 18 anni) è il suicidio tra gli adolescenti. Dietrofront immediato: niente autorizzazione a guardarla da sola, semmai vediamo insieme la prima puntata, se proprio ci tiene.
E ti si apre un mondo. Il mondo delle serie tv, dove gli adolescenti passano oggi gran parte del loro tempo libero – quando non sono su Instagram o su Youtube – e nel quale trovano modelli di riferimento, valori, personaggi cui ispirarsi: non solo intrattenimento, dunque, ma una vera e propria educazione sentimentale, relazionale, sociale, persino familiare. E’ un mondo del quale, peraltro, tu e moltissimi altri genitori della tua età sapete ben poco e che sarebbe importantissimo conoscere un po’ meglio. Per parlarne con cognizione di causa e saper dare un giudizio autonomo, in famiglia e a scuola.
Per rispondere a questa esigenza è nato un nuovo sito: Orientaserie.it, realizzato da Aiart Milano, un’associazione che si occupa di formazione all’uso consapevole dei media, in collaborazione con il Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica e il Corecom della Regione Lombardia. Nel sito si trovano recensioni che evidenziano, oltre alla qualità generale del prodotto, gli aspetti educativi, ben presenti in ogni serie (in un senso o nell’altro), offrendo una recensione sintetica, un approfondimento e alcuni spunti di discussione. Sono attivi anche una pagina Facebook (https://www.facebook.com/orientaserie/) e un profilo Instagram (@orientaserie) su cui è possibile dare il proprio feedback e avviare discussioni. Rispetto alle risorse online sulle serie televisive, ormai numerose ed essenzialmente mirate a offrire semplici descrizioni del prodotto, Orientaserie si distingue per l’idea che ogni titolo propone a chi lo sceglie un mondo dentro il quale spendere molte ore del proprio tempo, incontrando valori (e disvalori) che lasciano sugli spettatori un’impronta più o meno profonda.
A curare le recensioni, che danno conto di tutte le stagioni di una serie indicando anche le differenze e gli elementi da snelle varie “annate”, è un gruppo di ex allievi del master e studiosi di sceneggiatura e di media. Tutti tengono d’occhio lo scopo primario del sito: rispondere alla mamma della dodicenne in cui di certo molti di noi si riconoscono.
Ah, la recensione di Orientaserie su Tredici la trovi a questo link
Originariamente pubblicato sul sito delle scuole Faes
https://www.faesmilano.it/orientaserie/