Una disarmante semplicità. Un invito a guardare meglio, con più attenzione ciò che può apparirci scontato. Operazione quanto mai difficile in un’era di caos informativo, con parole e immagini che arrivano da 1.000 canali diversi e saturano la nostra attenzione. Le installazioni di Masahiko Sato, presentate a Milano durante il Salone del Mobile (17–22 aprile) nel negozio Issey Miyake in via Bagutta, ci sfidano nelle certezze che pensiamo di avere, riguardo a noi stessi e a come percepiamo il mondo che ci circonda.
“My first me: Know yourself like never before” è il titolo della mostra, che riunisce tre opere interattive e una raccolta di video. Docente alla Graduate School of Film and New Media presso la Tokyo University of the Arts, Sato è un personaggio eclettico la cui ricerca si colloca al punto d’incontro tra varie discipline, dall’animazione alle neuroscienze, è stato sviluppatore di software per videogiochi ed è autore del popolarissimo programma per bambini Pythagora switch su NHK, la TV pubblica giapponese: brevi video che mostrano in modo quasi ipnotico il funzionamento d’impeccabili meccanismi costruiti con gli oggetti più disparati, che l’autore stesso raccoglie in giro per il mondo.
A Milano per presentare il lavoro, ispirato alle idee del suo ultimo libro, New Ways of understanding, Masahiko Sato, che già da tempo collabora con lo stilista Issey Miyake, spiega i principi su cui si basa la sua singolarissima esperienza artistica.